VIDEO: Suono di un campanello proveniente dal Secondo Tempio, rinvenuto nel corso di scavi effettuati nei pressi del muro occidentale
ORARI DI SIRACUSA
Accensione ore 19.43
Havdalah 20.47
Peer le altre località vedi http://www.myzmanim.com/search.aspx
PARASHAH NASÒ: Bemidbar 4, 21 - 7, 89
HAFTARAH: Shfatim 13, 2-25
Shalom.
Nella struttura sociale ebraica la famiglia ha un ruolo centrale, anche nella sua estensione di gruppo, tribù, popolo. La
cordonatura sulla quale si regge la società è la connessione sacrale
dell’istituzione parentale e familiare. È una condizione tipica di
complessi autosufficienti come quelli dei nostri avi, che da nomadi
dediti alla pastorizia erano passati alla vita sedentaria, mantenendo
però quel vincolo necessario alle economie chiuse. Sappiamo
dalla Torah che all’atto della distribuzione e assegnazione delle terre
si era tenuto conto di criteri di equità sociale che dovevano essere
mantenuti per eredità familiare e consanguineità, fermo restando che la
comune discendenza da Israele-Yaʽakov riconduceva a vincoli di
fratellanza le varie tribù. Questo imponeva, per quanto possibile, di
cercare le proprie spose nel proprio gruppo tribale o nella propria
stirpe. Su queste considerazioni vanno lette anche le normative che
riguardano il diritto ebraico relativo alla famiglia, dunque non di
valore morale così come la cultura cristiana ha imposto, ma ad esempio,
con la tutela dal bilbul shikhvat zeraʽ di quello che il diritto romano chiamerà la turbatio sanguinis, e che molto ha a che vedere con il mantenimento di quell’equilibrio delle ricchezze di ogni gruppo sociale.
In questo senso vanno rilette anche
le normative sull’adulterio. Sappiamo bene quanto sia fondamentale la
donna nella religione e nella cultura ebraica e di quanto il diritto si
occupi della sua tutela, si pensi alla dote o al levirato che
garantivano alla donna rimasta sola la sopravvivenza, il mantenimento e
il benessere.
In
questo senso vanno rilette anche le leggi sulla monandria e monogamia;
cosa non corrispondente, da un punto di vista giuridico, per i mariti
come obbligo di monoginia o monogamia. D’altronde due sono le mogli di
Lamek, Ada e Silla; tre le mogli di Avraham, Sarah, Agar e Ketura; due
le mogli di Nachor, Milka e Reuma; Yaʽakov ha Lea, Rachele e le loro
schiave Bilha e Zilpa... potremmo continuare. Ricordiamo però che la
legislazione ebraica prevedeva l’assenso della prima moglie ed il suo
placet, per motivi che lei per prima avesse ritenuto giusti. Avraham
ripudierà Agar quando lo chiederà Sarah. Se non si tiene conto delle
leggi dinastiche ed economiche tutto questo indurrebbe a ritenere che
fra i coniugi ci sia un’iniqua disparità giuridica.
Però
considerate il caso dell’adulterio. Vedete che il problema non viene
posto solo in termini di moralità, se così fosse non ci sarebbe bisogno
che del divorzio, che era una prassi attuabile. La gravità dell’atto non
va letta dunque in questi termini e ce lo dimostra il fatto che anche
le fanciulle fidanzate e le vedove che vengono trovate gravide rientrano
nella casistica dell’adulterio. La punizione non mira a tutelare
l’interesse o la dignità dell’uomo ma un interesse superiore che è
quello della purezza del sangue, dell’integrità sociale ed economica dei
gruppi familiari o tribali. La non dispersione della ricchezza e della terra assegnata. Non a caso il diritto porta a concepire l’adulterio come un delitto contro la proprietà. Il matrimonio deve garantire una discendenza legittima
che è un interesse primario non già del singolo uomo ma dell’intero gruppo sociale. Se si pensa di leggere la Torah con i sedimenti e i condizionamenti di 2000 anni di morbosa etica sessuale non
si coglie il senso della storia e di una civiltà che non ha mai creduto
di dover rendere devozione ai particolarismi dell’individuazione, ma
solo al principio comunitario.
Shabbath Shalom
Israel Eliahu
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