Non sempre ci sono chiari i disegni di Kadosh Barukh Hu. A volte l'immutabile tenacia delle leggi del creato e le vite delle misere creature che lo popolano possono apparire orbite di pianeti lontani. Sappiamo che non sempre il tempo della semenza porta frutto, un rigido inverno o la siccità possono compromettere
il raccolto, ma sotto la neve o nelle crepe della terra il seme porta
il codice della vita, e di nuovo germoglierà ricco di umori e di
speranza.
Noi porteremo questa speranza come il segno della presenza divina sulla terra, raccoglieremo la voce di D-o come nostro
canto, ogni giorno testimonieremo che anche qui, nella terra nera e
ricca di Sicilia, sulle rocce bianche di questa città, nelle profondità
dove l’acqua lustrale alimenta il miqweh di Siracusa siamo vivi,
fratelli nella preghiera e nella fede.
Israel Eliahu
Certo accadono cose che un tempo la nostra ragione non avrebbe creduto possibili. Ma forse possediamo altri organi oltre alla ragione, organi che allora non conoscevamo, e che potrebbero farci capire questa realtà sconcertante.
Io credo che per ogni evento l'uomo possieda un organo che gli consente di superarlo.
Se noi salveremo i nostri corpi e basta dai campi di prigionia, dovunque essi siano, sarà troppo poco.
Non
si tratta infatti di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la
si conserva. A volte penso che ogni situazione, buona o cattiva, possa
arricchire l'uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro
destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare - se non
li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori, per farli decantare e
divenire fattori di crescita e di comprensione - allora non siamo una
generazione vitale.
Certo
non è così semplice, e forse meno che mai per noi ebrei; ma se non
sapremo offrire al mondo impoverito del
dopoguerra nient'altro che i nostri corpi salvati a ogni costo - e non
un nuovo senso delle cose, attinto dai pozzi più profondi della nostra
miseria e disperazione - allora non basterà. Dai campi stessi dovranno
irraggiarsi nuovi pensieri, nuove conoscenze dovranno portar chiarezza
oltre i recinti di filo spinato, e congiungersi con quelle che là fuori
ci si deve ora conquistare con altrettanta pena, e in circostanze che
diventano quasi altrettanto difficili. E forse allora, sulla base di una
comune e onesta ricerca di chiarezza su questi oscuri avvenimenti, la
vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti.
Etty Hillesum, Lettere 1942-43, Ed. Adelphi
Etty Hillesum, Lettere 1942-43, Ed. Adelphi
Bentornati, achim ve achaiot.
RispondiElimina