Ebrei in preghiera nella Sinagoga durante Yom Kippur, dipinto di Maurycy Gottlieb, rielaborato da Israel Eliahu inserendo i volti di alcuni membri del Centro Tiqqun
ORARI DI SIRACUSA
Accensione ore 16.30
Havdalah ore 17.29
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PARASHAH: Toldoth (Bereshith 25,19 - 28,9)
HAFTARAH: Malakhi 1,1 - 2,7
PARASHAH TOLDOTH
Shalom a tutti.
Questa settimana vi propongo la lettura di alcuni midrashim che si riferiscono alla Parashà Toledoth.
Innanzi
tutto ricordiamo che cosa si intende col termine midrash. La parola
deriva dalla radice drsh, ricercare, indagare. Quindi si fa riferimento
a quell'esercizio esegetico che appunto si fonda sulla profonda ricerca
e approfondimento del testo della Torah e dei libri sacri al nostro
popolo e che vide il suo acme nell'opera dei maestri dottori ebrei di
epoca Talmudica fra gli ultimi secoli avanti e.v. e i primi 5 secoli
dell'e.v. ma ha origini antichissime; già in Esdra 7,10 troviamo un
riferimento ad "indagare la legge del Signore". Possiamo anche dire che
si sviluppa in epoca ellenistica, fiorisce in epoca romana e viene
redatto, così come lo conosciamo dai testi, in epoca medievale.
Scrive
Jehuda Zegdun che davanti alle sofferenze del popolo ebraico, alla
convivenza con culture atee e antropocentriche, di fronte a questi
problemi che assumono anche una valenza esistenziale... "ecco fiorire
l'insegnamento
dei Maestri del Midrash che affrontano e vivono i grandi e piccoli
problemi quotidiani della gente, offrono soluzioni, colmano lacune,
consolano, sostengono e rinsaldano lo spirito del popolo. Si sviluppa e
si diffonde il metodo interpretativo del Midrash che ricerca nel testo
biblico le risposte ai drammi del popolo".
Quindi si parla di esegetica scritturale e tutta quell'attività intellettuale che ad essa è connessa.
Il Midrash dunque è un "compimento" della Scrittura (dal verbo leqajjem, compiere).
Il Midrash, pur mantenendo il suo carattere popolare a volte didascalico e concreto, apre e svela la mishmaʽ, la cosa udita, il senso più ovvio trova la sua amplificazione in segni paralleli più complessi.
Come sapete ci sono due tipi di Midrash: quello relativo alla Halakhah (deriva da cammino, procedere) riferito alla componente legale e giuridica e quello relativo alla
Haggadah, la narrazione storica, mitica o leggendaria legata ai testi
sacri. Ed è proprio nelle sinagoghe che questo tipo di letteratura
omiletica, con le derashot, si sviluppa.
I midrashim che seguono sono dunque riferiti all'episodio della vendita della primogenitura e all'«inganno» di Yaʽacov.
Il primo, La benedizione di Isacco (Gen 27) è tratto dal volume:
Riccardo Pacifici, Midrashim, fatti e personaggi biblici.
"E chiamò Esaù" (Gen 27,1)
Era la sera di Pesach e Isacco chiamo Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse:
"figlio mio, questa
sera tutto il mondo dice l'Hallel, questa sera i tesori delle rugiade
celesti sono aperti; preparami dei cibi succulenti e ti benedirò, mentre
sono ancora in vita". Ma lo Spirito Santo replicava: "Non mangiare il
pane
dell'invidioso e non desiderare le sue delizie (Prov 23,6)".
Esaù uscì per
portare quanto gli era stato chiesto e si trattenne a lungo. Allora
Rebecca disse a Giacobbe: "Figlio mio questa sera i tesori delle rugiade
celesti sono aperti, questa sera gli angeli cantano inni di lode,
prepara dei buoni cibi per tuo padre, così ti benedirà, mentre è ancora
in vita".
Giacobbe andò e portò due capretti (Pirke de Rabbi Eliezer, 32).
" E Isacco fu preso da un terribile spavento" (Gen 27,33).
Cos'è
detto prima? "Giacobbe era appena uscito dalla presenza di suo padre"
(ivi, 30): l'uno usciva, l'altro entrava. Com'è possibile? Si spiega
così: Chi è alla luce non vede chi è nell'oscurità, ma viceversa chi è
nell'oscurità vede chi è alla luce. Esaù che veniva da fuori, non vide
Giacobbe che era nell'interno della casa, mentre Giacobbe lo vide e si
nascose dietro alla porta. Quando fu passato, Giacobbe uscì. E come
calcolò così esattamente il tempo perchè Esaù non sopraggiungesse e non
ricevesse lui la benedizione? La cosa deve spiegarsi nel modo seguente:
quando Esaù fu uscito per la caccia il Santo, Benedetto Egli sia, gli
inviò il Satan e non gli permise di cacciare finchè Giacobbe non fu
venuto a prendere la benedizione. Praticamente come avvenne ciò? Esaù
inseguiva un cervo,
riusciva a cacciarlo, poi lo legava e lo lasciava, per correre dietro a
un altro cervo che legava parimenti; ma intanto veniva il Satan,
scioglieva i cervi e li lasciava fuggire; questo avvenne due o tre
volte: Così Esaù perdeva tempo, e frattanto Giacobbe venne e prese la
benedizione.
Quando Esaù entrò,
cominciò a gridare con arroganza: "Si alzi mio padre e mangi la
cacciagione di suo figlio" (ivi,31): "Si alzi", come gli impartisse un
ordine! Al contrario, Giacobbe parlò in tutt'altra forma: "Sorgi, deh,
siediti e mangia" (ivi,19): tre espressioni che denotano preghiera,
umiltà e remissione; invece quel peccatore disse: "Si alzi mio padre e
mangi!". In quel momento Isacco riconobbe la sua voce e, spaventato gli
disse: "Chi sei tu?". Quando invece era entrato Giacobbe, il profumo del
Giardino Terrestre lo aveva accompagnato e Isacco si deliziò di quella
soave fragranza, come è detto: "Vedi il profumo recato da mio figlio, è
come il profumo della campagna che il Signore ha benedetto" (ivi,27) e,
nel dire ciò, gli
impartì la benedizione. Ma quando entrò Esaù, sembrò che l'inferno gli
si spalancasse dinanzi e perciò è scritto: "E fu colto Isacco da un
grande spavento" (ivi,33); infatti, nel suo animo sorpreso pensò: "...mi
sembra di vedere l'inferno e che Esaù ne alimenta il fuoco".
"Chi è dunque
colui che ha cacciato?" (ivi,33); Il testo usa per due volte il termine
caccia; perchè? Disse Isacco ad esaù: "Tu sei andato a cacciare e invece
sei stato a tua volta cacciato" (Tanchuma - Toledot)
È
evidente qui l'intento di mostrare nella narrazione come Esaù abbia il
destino segnato, in parte dalla sua esuberanza caratteriale, in parte
dagli ostacoli che Satan frappone alla sua caccia, ma che non fosse lui
il designato alla berakhah di Isacco.
Il midrash seguente, che vi invito caldamente a meditare, pur partendo dal commento alla nostra parashah Toledoth, attraverso una serie di collegamenti delinea il tema che Zegdun definisce "Una lotta eterna o della stupidità umana":
"Esaù
serbò odio a Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato e
disse in cuor suo: Sono vicini i giorni del lutto di mio padre; allora
ucciderò mio fratello Giacobbe" (Genesi, 27, 41).
"E il bue o l'agnello non li scannerete con il figlio nello stesso giorno" (Levitico 22, 28).
Disse Rabbi
Berechjà a nome di Rabbi Levì: è scritto (Prov 12,10) "Il giusto conosce
l'anima del suo bestiame, ma la pietà dei malvagi è crudeltà".
" Il giusto
conosce..." questo è D-o in quanto è scritto nella Torah (Deut. 22,6):
"qualora ti capitasse per la strada il nido di un uccello... e contenga
pulcini o uova e la madre li sta covando non devi prendere la madre
sopra i figli".
"La misericordia
dei malvagi..." questo è Sennacheribbo, in quanto su di lui è scritto
(Osea 10,14): "madre e figli verranno schiacciati".
Altra spiegazione:
"Il giusto conosce" questo è D-o in quanto è scritto nella Torah (Lev
22,27) Qualora nasca un animale bovino, ovino o caprino, resterà sette
giorni con sua madre, e dall' ottavo giorno in poi sarà gradito come
sacrificio..."; "La misericordia dei malvagi è crudeltà" questo è Amman
il malvagio, in quanto è scritto (Ester 3,13) "... coll'ordine di
sterminare, di uccidere, di distruggere tutti gli Ebrei, dal giovane al
vecchio, bimbi e donne, nello stesso giorno".
Disse Rabbi Levì:
Guai ai malvagi che operano (che confabulano) contro Israele e ognuno di
essi dice: la mia idea è migliore della tua. Esaù disse: "Stupido era
Caino, che uccise suo fratello mentre suo padre era in vita; e non
sapeva forse che suo padre avrebbe prolificato e quindi aumentato la
prole? Io non agisco così, bensì (Gen. 27,41): "Si avvicineranno i
giorni di lutto di mio padre e ucciderò Giacobbe mio fratello".
Il Faraone disse:
"Stupido era Esaù, che disse "si avvicineranno i giorni di lutto di mio
padre"; e non immaginava che suo fratello avrebbe avuto figli mentre suo
padre era in vita? Io non agisco così, bensì li uccido mentre sono
piccoli", come è detto "quando assisterete le donne ebree nel parto,
osservate il luogo in cui si trova il neonato e se è un maschio lo
ucciderete..." (Esodo 1,16).
Aman disse
"Stupido era il faraone che disse: "ogni figlio che nascerà..."; e non
sapeva forse che le figlie avrebbero prolificato e fatto aumentare la
prole? Io non agisco così, bensì: "sterminare, uccidere, distruggere
tutti gli Ebrei, dal giovane al vecchio, bimbi e donne nello stesso
giorno".
(A
questo punto Jehuda Zegdun commenta: Oggi si potrebbe aggiungere:
Hitler disse; "Stupido era Aman che disse : "distruggere tutti gli
Ebrei..."; non sapeva che tutto il mondo l'avrebbe saputo e gli avrebbe
impedito di attuare il suo piano?
Io non agisco così, bensì creo i campi di lavoro, così nessuno si accorgerà della soluzione finale).
Altrettanto Gog e
Magog in futuro diranno: "Sono stati stupidi i primi che confabularono
contro Israele; non sapevano forse che i figli di Israele hanno chi li
protegge in cielo? Io non agisco così, bensì prima mi occupo del loro
Signore e poi di loro", come è scrito (Salmi, 2,2) "Insorgono i Re della
terra, i Principi si consigliano tra di loro contro il Signore e contro
il suo unto".
Gli disse D-o:
"Malvagio! Di me ti vuoi occupare? Giuro che muovo guerra contro di te"
come è scritto (Isaia 42,13) "Il Signore uscirà come un prode, farà
agire il suo zelo come un guerriero". È scritto ancora (Zaccaria 14,3):
"E il Signore sorgerà a combattere contro quelle nazioni...".
E così è scritto
là (ivi 14,3): "Il Signore sarà proclamato Re su tutta la terra; in quel
giorno il Signore sarà l'unico e il Suo nome uno".
(Tratto da: Jehuda Zegdun: Il mondo del Midrash. Roma, Carucci)
Badate
come in questa esposizione, per Gzerah shawah, cioè per analogia ma
anche attraverso altri criteri ermeneutici come Klal ufrat
(particolare-generale) ovvero una affermazione generale dedotta da
quella particolare, nonchè con la Binjan av mikatuv ehad webinjan av
mishnè ketuvim, la costruzione attraverso il raggruppamento di più
testi, si ottenga una omiletica di grande valore educativo, etico oltre
che di introduzione e spiegazione dei testi sacri.
Shabbat shalom
Israel Eliahu
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