Boris Dubrov: Discussione, 2009
ORARI DI SIRACUSA
ore 16.30 - 17.33 Per le altre località clicca Q U I
PARASHAH VAERÀ: Shemoth 6,2 - 9,35
HAFTARAH: Yechezqiel 28,24 - 29,21
Shalom a tutti.
Due studenti in un college americano, un ateo e un Ebreo
osservante, vivendo nella stessa stanza, si trovavano spesso a discutere di
temi religiosi. Come sempre accade l’ateo, da bravo intellettuale gemebondo con
il fiato snob, manteneva l’atteggiamento supponente e denigratorio di chi si
sente depositario degli assoluti dell’intellighenzia accademica.
Trovandosi a discutere del passaggio del Mar Rosso l’ateo
diceva:
- Ma che miracolo e miracolo! Intanto si chiama Mar dei
Giunchi e proprio per questo c’erano 20 cm di acqua, così gli Ebrei poterono passare a piedi, altro
che acque che si separano, altro che miracolo!!! -
L’altro studente rispose:
– Non è questo il miracolo, il
miracolo è che gli Egiziani siano annegati in 20 cm di acqua! –
Se cercate qualche commento sulle piaghe d’Egitto in
Internet vi ritrovate decine di siti che si sperticano per dimostrare che le
piaghe altro non sono che fenomeni naturali dovuti alla esplosione vulcanica
dell’isola di Santorini, dunque la veridicità della Torah confermata da fonti
storiche. Il papiro di Ipuwer di incerta datazione compresa fra il secolo XIX e il XII a.e.v.
conferma in una cronaca gli eventi narrati nella nostra parashah. Dunque
siamo di fronte ad un approccio razionalista che sostanzialmente conferma, come
in molti altri casi, la veridicità del dettato Toraico, presumendo che, non di
prodigi si tratta ma di cause naturali interpretate in chiave misterica,
esoterica o miracolistica, quando va bene trascendentale.
Nel nostro caso tutto fa concorrere ad individuare un’unica
causa che concatena tutte le piaghe, compresa l'epidemia dovuta a micotossine che
avrebbe dovuto cogliere tutti i bambini Egiziani.
La colorazione delle acque dovuta a cianobatteri, la
conseguente morte dei pesci, e la proliferazione delle rane le cui uova non
venivano più mangiate dai pesci etc etc... potete trovare tutto su internet.
L’approccio scientifico a volte fa perdere di vista che il
linguaggio della Torah ha anche stratificazioni diverse dal mero dato
oggettuale, è metaforico, simbolico, paradigmatico. Soprattutto ci fa perdere
di vista il fatto che dietro agli eventi noi riconosciamo una causa
trascendente, divina.
Proprio per questo spesso non è difficile leggere dietro
alle tesi sù esposte, un ideologismo
corrotto dalla laicità, dallo scientismo a tutti i costi, animato da sete di
confutazione e non di confermazione del dettato scritturale.
Certo leggere tutti gli accadimenti con lo snobismo
intellettuale dello studente della barzelletta iniziale, comporta un
pregiudizio di fondo, l’incapacità del dialogo ma, soprattutto quella di
cogliere nel profondo il valore della narrazione.
Ascoltate per esempio questo Midrash:
Perché il Signore mandò per prima la piaga del sangue?
Perché Faraone e gli Egiziani adoravano il Nilo e allora il Signore disse a
Moshè: “Va, colpisci la loro divinità in loro presenza”. Si dice infatti
comunemente: Colpite la divinità perché si spaventino i suoi sacerdoti. E
infatti il Signore non colpisce un popolo se prima non ha punito la divinità di
quel popolo (Shemot Rabbà 9).
Ed ora Rav David Sciunnach: “C’è da domandarsi perché haShem
abbia iniziato le dieci piaghe d’Egitto proprio con quella del sangue del Nilo e
non con un’altra. La Torah
ci vuole insegnare che haShem utilizza il principio di middà Keneghed middà. HaShem
agisce e reagisce in rapporto all’azione dell’uomo. Fintanto che gli Ebrei
erano oppressi e maltrattati Kadosh Baruch Hu non è intervenuto per salvarli,
ma quando ha visto che il sangue innocente dei bambini veniva sparso decide di
intervenire. È quello stesso sangue dei bambini ebrei gettati nel Nilo che ci
richiama alla prima delle dieci piaghe d’Egitto”.
Ysrael Yaakov Kanyevsky nel Hayè Olam scrive: “Con la piaga del sangue si è visto
che haShem Benedetto domina le acque; e così pure all’apertura del Mar Rosso
quando le acque del mare si sono drizzate come una diga diventando per loro un
muro alla loro destra e alla loro sinistra” (traduzione di Ralph Anzarouth nel
sito anzarouth.com)
Come vedete entriamo in un mondo spirituale dove l’esegeta
coglie il nesso fra la causa e l’evidenza
di un evento naturale. Hashem si serve della natura per domare la natura
dell’uomo, interviene nella storia degli uomini in contesti comprensibili
all’uomo stesso. Un mondo dove l’intelligenza non è solo quella del vedere, del
sezionare, ma quella del comprendere. Se
la Torah è
attendibile nelle descrizioni degli eventi nel caso delle piaghe, allora deve
esserlo necessariamente anche quando descrive altri prodigi. Quindi anche quando una nube
guida nel deserto gli Ebrei se non è D-o chi sarebbe secondo i nostri
scienziati? Il simun che si volge in spire?
Scrive ancora Kanyevsky (op. cit.):
“Tutti i segnali e i prodigi che HaShem Benedetto compì in
Egitto attraverso Moshè Rabbenu, la pace sia su di lui, avevano lo scopo di
proclamare che il Creatore, che sia Benedetto, domina il suo mondo e dirige
tutto, come è scritto (Shemot, 9,15-16) Se avessi scagliato la Mia mano e avessi colpito te e
il tuo popolo con la mortalità, saresti scomparso dalla terra! E invece per
questo ti ho lasciato in vita, per dimostrarti la mia forza e per proclamare il
Mio nome nel mondo intero. Per questo ci furono molte piaghe in Egitto diverse
fra loro, malgrado una sola piaga, mantenuta fino all’insopportabilità, sarebbe
stata sufficiente a domare Faraone”.
Shabbath shalom
Israel Eliahu
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