Rachele e Ariel sono sposati da ventiquattro anni. Una vita tranquilla, lui un lavoro sicuro, lei casalinga, un figlio medico. Tutto scorre in una quotidianità serena senza sussulti. Un giorno però accade l’imprevedibile. Rachele trova un biglietto nella tasca del marito. È la prova inequivocabile di un tradimento. La donna è disperata, mortificata. Si sente umiliata. Mai avrebbe potuto sospettare che dopo tanti anni di vita in comune potesse accadere una cosa tanto orribile. Vorrebbe parlare subito con il rabbino ma, per la vergogna, decide prima di affrontare il coniuge. Sventolando il biglietto la donna inchioda Ariel alla sua responsabilità con una requisitoria dolente e sofferta.
Il marito risponde: 
- Rachele, amore mio, stai tranquilla, non era mai successo prima, cerca di capire è stato un incidente, lei…
- Lei cosa? - chiede la moglie. 
- È solo per sesso, niente altro.
- Ed io non ti basto più, forse? Sono troppo vecchia, una povera schlumpe?!
Ariel tentenna ma poi confessa in pieno: 
- Vedi, lei sa fare l’amore, lei partecipa, mi fa sentire che le piace. Tu sei sempre fredda, rigida, non ti lasci mai andare. Mai una volta ti ho sentita gemere mentre facciamo l’amore. 
- Tutto qui? Solo per questo? - risponde Rachele - Ti prego Ariel, finisci questa storia ed io farò quello che vuoi, anch’io saprò gemere al momento giusto,
vedrai!
Presto detto, la donna si corica sotto alle coperte, il marito la raggiunge e la abbraccia. 
- Adesso? - chiede la donna - Adesso devo gemere?  
- No - risponde Ariel - aspetta, te lo dirò io. 
Poi, raggiunto il culmine dell’amplesso lui grida: 
- Adesso Rachele, adesso!!! 
E la donna: 
- Oy Oy, Oy vay iz mir... nostro figlio non verrà a casa questo Shabbath!!!